3 spettacoli teatrali, 3 radiodrammi italiani e 3 sloveni, 1 documentario e 1 libro italiano e 1 sloveno: diversi linguaggi e due lingue per Inabili alla morte/Nezmožni umreti, progetto Mittelfest per GO!2025, con grandi protagonisti, creazioni originali e la collaborazione di diverse realtà.
Una lettura del presente dell’Europa, a partire da un confine e dalle vicende storiche che l’hanno generato, è l’idea da cui nasce il progetto Inabili alla morte/Nezmožni umreti, ideato e diretto da Giacomo Pedini e prodotto da Associazione Mittelfest e inserito all’interno del programma degli eventi ufficiali di GO! 2025, Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della cultura 2025. Due città all'incrocio di tre culture europee – italiana, slava e germanica – che rappresentano insieme la storia vivente del continente dopo le guerre mondiali, le conseguenti divisioni e i tentativi di superarle.
Il titolo Inabili alla morte/Nezmožni umreti si deve a Joseph Roth e a un brano del suo capolavoro La Cripta dei Cappuccini, romanzo da cui si dipana l’intero progetto, commissionato a Mittelfest dalla Regione FVG e accolto nel programma ufficiale da GO! 2025 e realizzato in coproduzione con SNG Nova Gorica, che consisterà di 3 spettacoli teatrali, della loro trasposizione radiofonica, in collaborazione con RAI Radio 3, RAI FVG e con Radio Slovenija, Program Ars; un documentario e una pubblicazione letteraria, in programma dalla primavera 2024, nelle iniziative di avvicinamento a GO!2025, ad autunno 2025. Il tutto in un’ottica transfrontaliera, che vedrà collaborazioni e incroci linguistici di qua e di là del confine tra le due città, coinvolgendo istituzioni partner di area, riconosciute nei rispettivi paesi, così come artisti di rilievo (tra gli altri, gli scrittori Goran Vojnović e Paolo Di Paolo, il compositore Cristian Carrara, l’attore Natalino Balasso, il regista Janusz Kica), per esplorare un secolo di Storia che ci riguarda ancora da vicino.
“Il progetto, commissione della Regione Friuli Venezia Giulia e di GO!2025 in avvicinamento a Nova Gorica-Gorizia capitale europea della cultura 2025, è un'iniziativa che simboleggia la convergenza culturale tra due nazioni, evidenziando il significato profondo di un confine che, un tempo teatro di conflitti, oggi è esempio di una progettualità condivisa per accrescere il patrimonio culturale e la sua fruizione sociale. La produzione, curata da Mittelfest in collaborazione con SNG Nova Gorica, rappresenta infatti un significativo passo verso la promozione e la condivisione della ricchezza culturale di questa regione transfrontaliera. Attraverso questo progetto, e in generale con i tanti eventi culturali organizzati per GO 2025 Nova Gorica, il Friuli Venezia Giulia intende essere a pieno titolo centro propulsore di cultura nel cuore dell’Europa”, commenta il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga.
Per percorrere questo viaggio nel tempo, il progetto si articola in tre parti, corrispondenti ai tre spettacoli, in cui la vicenda dei Trotta, famiglia protagonista della Cripta dei Cappuccini, diventa caso esemplare per esplorare le radici e gli esiti di ciò che siamo diventati. Il primo spettacolo, basato proprio sulla riduzione teatrale della Cripta dei Cappuccini, racconta la dissoluzione dell’impero asburgico e le sue conseguenze. Gli altri due, che saranno il risultato di due nuove commissioni letterarie, una slovena a Goran Vojnović e una italiana a Paolo Di Paolo, seguiranno ancora le orme della famiglia Trotta, immaginando come si sarebbe evoluta nel tempo: prima all’ombra del muro di Berlino, negli anni Sessanta (Cercando la lingua perduta, titolo provvisorio), poi nell’entusiasmo illusorio dei primi anni Novanta (L'alba dopo la fine della storia, titolo provvisorio). I tre testi diventeranno di seguito tre radiodrammi (sia in italiano, sia in sloveno) e un libro (sia in italiano sia in sloveno). Il tema, i luoghi e la storia evocata diventeranno inoltre un video-documentario realizzato ad hoc, che segue le orme di questa semi-sconosciuta Europa tra Est e Ovest, “inabile alla morte”.
“Rileggendo i romanzi di Roth e questo progetto, mi è venuto in mente ciò che Aleksandar Hemon ha letto sopra le spillette sul bavero della sua eroina Rachela Pinto nel suo romanzo Il mondo e tutto ciò che contiene: ‘Ricorda il futuro!’. Unendo le forze per un’iniziativa comune, autori, attori, registi e teatri italiani e sloveni cercano di ricordare il futuro com'era: aperto, promettente ed emancipatore”, commenta Stojan Pelko, responsabile del programma di GO! 2025.
E Giacomo Pedini, direttore artistico di Mittelfest e ideatore del progetto, che sarà anche regista dei due spettacoli italiani, aggiunge: “L'occasione di Nova Gorica e Gorizia insieme capitali della cultura permette di far sentire, specie nel nostro ovest talvolta miope e auto-riferito, la vicenda novecentesca ed europea da una prospettiva di confine “orientale” e transnazionale. Inabili alla morte/Nezmožni umreti propone una trilogia sul Novecento squisitamente centro europea – o meglio tra est e ovest – per guardarci non solo come italiani o sloveni (reciprocamente alquanto ignari della storia degli uni e degli altri), ma tra italiani e sloveni e oltre, ovvero concretamente come europei, d’oriente e d’occidente”.
Come si diceva, il progetto vedrà la collaborazione e la coproduzione di SNG Nova Gorica, e in ogni tappa sarà pensato in duplice lingua, italiano e sloveno. “Sono felice di coprodurre questo progetto e sono davvero orgoglioso di poter contribuire a questa trilogia con due artisti rinomati: Goran Vojnović, scrittore, e Janusz Kica, regista - e molti altri che collaboreranno con noi nella produzione della seconda parte della trilogia”, dichiara allora Marko Bratuš, direttore artistico di SNG Nova Gorica.
Il progetto in dettaglio
Entrando più nello specifico del progetto, Inabili alla morte/Nezmožni umreti racconta la vicenda dei Trotta von Sipolje, sloveni di ultima assunzione nobiliare, seguendoli di generazione in generazione, e con loro quella dell’Europa centrale, con tre diverse storie e spettacoli. Il primo spettacolo, La Cripta dei Cappuccini, che avrà la sua prima rappresentazione l’11 maggio 2024 (con una replica aperta il 10 maggio) al Teatro Verdi di Gorizia, traduce sul palcoscenico esattamente il romanzo di Roth, con la riduzione di Jacopo Giacomoni e con Natalino Balasso nei panni Francesco Ferdinando Trotta, il più giovane, dilapidatore e gaudente, rampollo della famiglia. Attraverso il suo sguardo, accompagnato da una galleria di amici, cugini, madri, moglie e fidanzate, avventurieri, millantatori, soldati e nobili decaduti, viene mostrata la frantumazione dell’impero sovranazionale, inghiottito nel gorgo della Grande Guerra, e di un Novecento già in odor di nazismo. La messa in scena vedrà la regia di Giacomo Pedini, nel cast ci saranno (in o.a.) Nicola Bortolotti, Primož Ekart, Francesco Migliaccio, Ivana Monti, Alberto Pirazzini, Camilla Semino Favro, Giovanni Battista Storti, Simone Tangolo, Matilde Vigna, mentre le musiche originali, commissionate al compositore Cristian Carrara, saranno eseguite e registrate dalla FVG Orchestra.
Il secondo spettacolo, Cercando la lingua perduta (titolo provvisorio), vedrà la prima rappresentazione a novembre 2024 a SNG Nova Gorica, sarà diretto da Janusz Kica e basato sulla drammaturgia originale scritta da Goran Vojnović. La storia è ambientata negli anni Sessanta e racconta l’Europa della cortina di ferro dei muri, tra desideri di evasione, rivolta e i tabu del recente passato.
“Anche se sloveni e italiani fanno parte della stessa Comunità europea da vent’anni, e anche se hanno aperto solennemente tutti i valichi di frontiera e dichiarato la fine delle demarcazioni tra Italia e Slovenia, i confini tra il mondo sloveno e quello italiano esistono ancora… È anche per questo che è più semplice parlare del mondo di oggi tornando a un tempo in cui il confine era ancora visibile, e nessuno faceva finta che non ci fosse”, spiega ad anticipare il nucleo ispiratore del testo Vojonović.
Il terzo spettacolo, L'alba dopo la fine della storia (titolo provvisorio), avrà le prime rappresentazioni il 20 e 21 settembre 2025, ancora al Teatro Verdi di Gorizia, sarà tratto da un testo originale di Paolo Di Paolo, con dramaturg Jacopo Giacomoni, con la regia di Giacomo Pedini, e ci porterà all’inizio degli anni Novanta, quando l’Europa vive la caduta dei muri e si illude di una pace e prosperità perpetue, con l’aprirsi di nuove relazioni e con l’accesso, all’apparenza illimitato, a paradisiaci beni e benessere. Le musiche di Cristian Carrara saranno ancora affidate all’esecuzione della FVG Orchestra. “La Storia che qualcuno dichiara “finita” continua a camminare, sciancata, azzoppata: a ogni modo, feroce. ‘Europa’ è una promessa o un inganno. ‘Futuro’ è una bandiera che sventola stracciata, uno stendardo agitato dai potenti sui musi della folla. Nel tempo che, con incoscienza, abbiamo chiamato di pace, il sangue scorreva a litri”, anticipa dal soggetto l’autore Paolo Di Paolo.
A settembre 2025, in occasione del debutto del terzo spettacolo, sarà nuovamente messa in scena l’intera trilogia, essendo un evento ufficiale di GO!2025, mentre è in fase di definizione una tournée slovena e italiana.
Radio, libro e documentario. Con l’intenzione di affrontare il tema in più forme: teatrale, letteraria, musicale e radiofonica - nonché audiovisiva, il progetto vivrà attraverso diversi linguaggi. La Cripta dei Cappuccini e i due nuovi testi diventeranno tre radiodrammi, in due lingue, con la coproduzione di RAI FVG e prima messa in onda RAI Radio 3 per l’Italia e la coproduzione di Radio Slovenija, Program Ars per la Slovenia e successiva messa in onda su RAI FVG, tra maggio 2024 e settembre 2025.
Le musiche commissionate per i tre spettacoli diventeranno tre colonne sonore disponibili su piattaforma Spotify di Mittelfest, in uscita in concomitanza con i debutti degli spettacoli, mentre i copioni della trilogia saranno raccolto in un libro, pubblicato sia in lingua italiana che in lingua slovena.
A partire dai temi del progetto e ripercorrendo alcuni dei luoghi, dei momenti e girando intorno ai protagonisti letterari, sarà inoltre realizzato un video-documentario, prodotto da Mittelfest e in uscita nell’autunno 2025. I tre spettacoli saranno infine ripresi e restano fruibili come prodotti audiovisivi in archivio.
Il progetto si svolge in Media partnership con RAI Radio 3, RAI FVG e Radio Slovenija, Program Ars. Sono inoltre partner del progetto FVG Orchestra, Pordenonelegge.it e ArtistiAssociati Gorizia. Un ringraziamento particolare va alla direzione Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per il sostegno e la collaborazione.