L’Università degli studi di Udine si aggiudica due dei sei premi del Decision Science Institute, l’associazione internazionale che raggruppa oltre 5.000 docenti e ricercatori di management nelle Università di tutto il mondo.
Durante la 51^ edizione della conferenza annuale, organizzata dal 21 al 23 novembre a San Francisco (USA), sono state presentate e valutate oltre mille ricerche sviluppate in ambito economico-gestionale provenienti da 55 paesi del mondo: sei le commissioni valutatrici che hanno lavorato a porte chiuse per le aggiudicazioni, due delle quali hanno assegnato un premio allo stesso gruppo di ricerca dell’Università di Udine, coordinato dai professori Guido Nassimbeni e Marco Sartor, per due studi dedicati al tema delle certificazioni d’impresa.
Si tratta di un passo importantissimo e davvero epocale: “è la prima volta che Uniud si aggiudica due riconoscimenti di così alto livello – commentano con grande soddisfazione Guido Nassimbeni e Marco Sartor - Garantiscono visibilità, prestigio e nuove opportunità di collaborazione internazionale al gruppo di lavoro, ma più in generale al corso di studi in ingegneria gestionale e all’ateneo friulano. Un biglietto da visita d’eccezione per tutto il mondo universitario italiano”.
Oltre a Nassimbeni e Sartor, il gruppo di lavoro è formato dalla ricercatrice Giovanna Culot, dall’ingegnere Matteo Podrecca e da Irene Marcuzzi.
Il primo lavoro che ha convinto la giuria internazionale riguarda la ISO 27001, la terza certificazione al mondo più importante dopo ISO 9001 e ISO 14001, dedicata alla sicurezza informatica e alla protezione dei dati delle organizzazioni. L’articolo, sviluppato con primo autore la ricercatrice Giovanna Culot, ha effettuato una ricognizione sistematica della letteratura per comprendere lo stato attuale della ricerca nell’ambito della gestione della sicurezza delle informazioni nelle aziende, fornendo spunti di riflessione ai manager sulle sfide a cui dovranno rispondere in futuro.
Il secondo riconoscimento è stato attribuito per uno studio sulla SA8000, la più importante certificazione etica di impresa che disciplina la tutela dei lavoratori. Il lavoro, sviluppato con primo autore l’ingegner Matteo Podrecca, ha affrontato “controcorrente” il crescente dibattito sulla responsabilità sociale d’impresa, al fine di far luce sulla tematica dell’abbandono della SA8000, ovvero delle aziende certificate che decidono di non esserlo più. Lo studio analizza l’impatto delle performance a valle della decertificazione e le motivazioni alla base di questa decisione.