di Giulia Daluiso
Un crossover tra il mondo della moda e quello dell'architettura che da vita ad una borsa ispirata alle linee geometriche ed essenziali di Renzo Piano.
La Whitney bag, la borsa in edizione limitata creata da Piano e progettata Max Mara, è già sold-out.
250 pezzi numerati da 1700 dollari per un accessorio unico ispirato alla nuova sede del Whitney Museum, il più importante museo di arte americana trasferitosi dall’Upper East Side a Downtown, nel Meatpacking District, a Manhattan, oggi tra i quartieri più vivi e culturalmente fervidi della città.
“Una nave in un bacino di carenaggio” questa la metafora utilizzata da Renzo Piano per descrivere l'edificio, composto da gallerie espositive che si estendono per circa 4.600 metri quadrati di superficie, senza contare le esposizioni all’aperto, la biblioteca, l’area per installazioni d'arte e video, il teatro ed il centro di ricerca.
Il primo maggio aprirà al pubblico e sarà sicuramente una vera e propria mecca per tutti gli appassionati di arte moderna.
“Per la realizzazione della borsa ci siamo molto divertiti. E’ la prima esperienza e rimarrà unica”, afferma il celebre architetto, circondato dal suo team Building Workshop. Geometrie essenziali, nette, che caratterizzano la forma dell'edificio e si rispecchiano in quella dell'oggetto. Infatti, le nervature e il colore grigio -bianco ghiaccio, riprendono la particolare facciata del museo.
Qualche curiosità? I cinque mesi di lavoro che hanno coinvolto il team Piano e quello di Max Mara, le mille prove di lavorazione del colore per arrivare a quello finale, i manici che il celebre architetto ha voluto “il più possibile quadrati”.
Insomma pare proprio che, più che una borsa, sia un vero e proprio oggetto d'arte.
Connubio tra architettura e moda, costo proibitivo... fortunatamente si parla anche di solidarietà. Infatti, il ricavato dei 250 pezzi finanzierà la Fondazione Renzo Piano per l'avvio di stage dedicati alle giovani promesse dell'architettura.
“Questa borsa non è stata prodotta esclusivamente per essere venduta - afferma Maramotti, presidente della maison di moda- ma per testimoniare la nostra vicinanza alla Whitney e a tutto il mondo dell’arte. Da anni ci battiamo a sostegno dei movimenti artistici in quanto crediamo fortemente nel potere dirompente della cultura''.
La bag, esposta in una teca del museo, si potrà trovare a breve nella versione commerciale, a un costo minore (per noi comuni mortali, insomma) anche nelle varianti nera, bordeaux e cuoio e in tre diverse misure.
Oltre ad una bella collaborazione, una vittoria per la qualità italiana all'estero. Infatti, l'architetto genovese e l'azienda emiliana dimostrano come, se si uniscono energie diverse ma affini, il Made in Italy può ancora ottenere il valore che merita.
Dopo svariate figuracce, una sterzata d'autostima ci vuole... voi che dite?
GIULIA ha scritto questo articolo per il magazine Collateral: http://www.collater.al/renzo-piano-e-max-mara-whitney-bag/