di Francesca Gatti
Ore 7.30 di mattina di sabato 4 luglio: sole, cielo limpido, caldo d'estate. In piazza San Giacomo c'è un meraviglioso pianoforte a coda vicino alla fontana, le sedie tutto intorno sono piene, tanta tantissima gente in piedi.
Remo arriva e cominicia a suonare, parlerà al pubblico solo dopo 3 o 4 canzoni, proprio perchè sono la musica e il pianoforte i protagonisti del Risveglio di Udine, un concerto magico fatto per la città e che la città ha ascoltato, vissuto, applaudito, amato fin dalle prime note.
Parte piano la musica di Remo Anzovino ed è un crescendo di ritmo e di emozione: il sole sale oltre le case e illumina la piazza, la musica cresce e si fonde con i rumori della città, con le rondini che garriscono, con un cane che abbaia, con una serranda che si alza e con l'orologio della chiesa che batte le otto...
Remo ha un modo fisico ed intenso di suonare, sembra "mangiarsi" il pianforte e, allo stesso tempo, sa riempire l'aria di docezza quando suona "Irenelle", il valzer composto per sua figlia. La musica va dritta al cuore e per quasi un'ora e mezza la piazza è un tutt'uno di orecchie che ascoltano, mani che applaudono e anime che sognano.
Grazie Remo.
F.G.