Via Pracchiuso, il cui antico nome sta proprio per “prato chiuso” avrà finalmente il proprio “prato aperto” per tutta la popolazione: ieri, infatti, la giunta comunale ha approvato il progetto dei lavori per il primo lotto della zona che mesi fa è passata di proprietà dal Demanio Militare alla Regione Friuli Venezia Giulia e da quest’ultima all'azienda pubblica per i servizi alla persona La Quiete.
Stamattina c’è stato un sopralluogo del grande sito dell’ex ospedale militare a cui hanno preso parte l’Assessore regionale Graziano Pizzimenti, l’Assessore del Comune di Udine Alessandro Ciani, il Prefetto di Udine Angelo Ciuni insieme al Colonnello Massimo Comelli e ai presdienti e vicepresidenti de La Quiete e della Fondazione Morpurgo Hoffmann, rispettivamente Stefano Gasparin e Antonio Corrias, Aurelio Ferrari e Michela Bacchetti.
Il primo step dei lavori, come ha spiegato Gasparin e l’architetto Alessandro Verona, riguarderà proprio l’abbattimento del lungo muro che corre lungo il lato destro di via Pracchiuso e che riaprirà la zona verde (il cosiddetto prato) a beneficio di tutta la cittadinanza su un’area, cosiddetta “il triangolo”, di circa 3mila metri quadri.
“È importante notare che questo progetto è stato voluto e portato avanti sia dalla precedente amministrazione comunale sia dalla nuova con lo stesso entusiasmo – ha voluto sottolineare Corrias – proprio perché si tratta di una riqualificazione senza precedenti per il quartiere e per la città intera, condiviso fin dal principio con la popolazione, tanto che è nato un comitato a sostegno dell’iniziativa”.
Nel progetto, infatti, (1,4 milioni di euro in totale, metà a carico de La Quiete, l’altra metà finanziati dalla Regione), l’area verde sarà dotata di una lunga panca per sedersi, facilmente accessibile anche a persone con ridotte capacità motorie, come gli ospiti della Asp di via S. Agostino.
Ulteriori 2 milioni di euro finanziati dalla regione saranno utilizzati (con successivo appalto) per realizzare i nuovi uffici de La Quiete attraverso il recupero dell’edificio (l’unico vincolato dalla sovrintendenza Beni Culturali) che si affaccerà proprio sul nuovo giardino pubblico in un’ideale osmosi tra struttura sanitaria e città, tra anziani e nuove generazioni. Non solo: come ha spiegato Gasparin, l’ultimo passaggio sarà quello di demolire i vecchi edifici ormai inutilizzati da decenni (come quello dell’ex ospedale militare) per realizzare il nuovo padiglione de La Quiete con oltre 100 posti letto in più.
Un capitolo a parte riguarda la nuova sede della Prefettura di Udine che occuperà gli edifici che si affacciano sul bellissimo chiostro: l’obiettivo è chiudere i lavori entro un anno, ovvero entro settembre 2019.